Modificato il: 21/09/2022
Ecco le novità introdotte nel corso del 2021 in materia di monopolio di stato sulle sigarette elettroniche
Ebbene sì: i liquidi per sigaretta elettronica sono diventati Monopolio di Stato già da diversi mesi, come i vaper hanno potuto notare dalla comparsa dei tasselli fiscali sulle confezioni in vendita.
Questa decisione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha fatto discutere parecchio e ha introdotto numerose novità nel campo dei prodotti per lo svapo.
I rivenditori più accorti sono già a conoscenza di tutte le nuove norme che disciplinano il settore, ma molti consumatori potrebbero esserne all’oscuro. Certo, questi ultimi non sono tenuti ad avere cognizione della normativa in materia nel dettaglio, ma sapere quali sono state le principali novità che riguardano la vendita dei prodotti per lo svapo può essere utile per capire meglio il motivo di alcuni sviluppi recenti, come l’aumento del prezzo dei liquidi per sigaretta elettronica.
In questo articolo illustreremo tutto quello che c’è da sapere riguardo il Monopolio di Stato sulle sigarette elettroniche.
Il direttoriale dell’ADM del 18 marzo: obbligatorio esibire un documento d’identità anche per gli acquisti online
Il 2021 è stato un anno che ha visto l’introduzione di diverse novità in tema di sigarette elettroniche in seguito alla pubblicazione del direttoriale 83685/RU del 18 marzo da parte dell’ADM (l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli). Questo documento è stato emanato allo scopo di regolamentare la vendita dei liquidi da inalazione, indicati con l’acronimo PLI.
Una delle novità più importanti introdotte dal direttoriale viene indicata nell’articolo 10 che impone che il rivenditore di prodotti per lo svapo deve “richiedere all’acquirente dei prodotti l’esibizione di un documento di identità al fine di accertarne la maggiore età, in ottemperanza all’obbligo sancito dall’articolo 25 del Testo unico delle leggi sulla protezione e assistenza della maternità e dell’infanzia (Regio decreto 24 dicembre 1934, n. 2316), come sostituito dall’articolo 24, comma 3, del decreto legislativo n. 6 del 2016″ anche quando la vendita avviene a distanza.
Detto in altre parole, è obbligatorio esibire un documento d’identità per acquistare liquidi da inalazione on-line al fine di dimostrare di essere maggiorenni.
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Le altre novità del 2021
Lungo il corso del 2021 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha emanato diverse altre norme in tema di PLI. Ecco di seguito quelle principali:
- i negozi ‘fisici’ sono obbligati a esporre l’autorizzazione alla vendita in modo che sia visibile al pubblico. Inoltre devono installare all’esterno l’insegna a bandiera recante il logo della Repubblica Italiana, il numero della rivendita e la scritta ‘liquidi da inalazione’. Per intenderci, si tratta delle stesse insegne utilizzate dai tabaccai in tutta Italia;
- i PLI diventano Monopolio di Stato. In questa categoria rientrano non solo i liquidi pronti, ma anche le basi con nicotina. Di conseguenza tutti questi articoli devono essere dotati di apposito tassello fiscale, ovvero quel sigillo che viene applicato sulle bottiglie di alcolici e sui prodotti a base di tabacco. I liquidi scomposti e gli aromi concentrati, invece, sono esclusi dal Monopolio;
- per contribuire alla lotta contro gli stupefacenti, ai rivenditori di sigarette elettroniche è fatto divieto di detenere e vendere prodotti a base di cannabis, come infiorescenze, foglie e oli.
Legge di bilancio 2022: in arrivo un aumento dell’imposta sui liquidi da inalazione
Ricordate l’emendamento del governo Conte alla legge di bilancio del 2021? Sì, proprio quello che prescriveva l’aumento dell’imposta sui liquidi da inalazione.
Il documento proponeva di incrementare gradualmente la tassa su questi prodotti lungo un arco di tempo pari a tre anni, dal 2021 al 2023. L’imposta su un flaconcino da 10 ml contenente nicotina sarebbe dovuta aumentare da 80 centesimi a 2,50 euro. Per quanto riguarda i liquidi senza nicotina, invece, il totale sarebbe dovuto passare da 40 centesimi a 2 euro.
Nei mesi successivi le proteste dei rivenditori e dei consumatori hanno fatto sì che l’incremento venisse temporaneamente sospeso a partire dall’agosto del 2021 fino al dicembre dello stesso anno. Inoltre alcuni partiti politici hanno proposto l’adozione di un emendamento che avrebbe dovuto scongiurare la stangata prevista sui liquidi da inalazione.
Purtroppo, però, non è stato possibile arrestare l’entrata in vigore del provvedimento varato per la legge di bilancio 2021 e, a partire dal 1° gennaio di quest’anno, i liquidi per inalazione saranno colpiti da una tassa pari a circa 2 euro per quelli contenenti nicotina e 1,50 euro per quelli nicotine-free. Dal 2023, poi, le due quote dovrebbero subire un aumento di 50 centesimi ciascuna.
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In conclusione
Abbiamo spiegato quali sono le novità introdotte in materia di monopolio statale sui prodotti per lo svapo lungo il corso del 2021. La brutta notizia è che tra le news spicca l’aumento dell’imposta sui PLI che potrebbe creare grossi problemi sia ai rivenditori che ai consumatori.
La speranza è l’ultima a morire, e ci auguriamo che il governo riveda la propria politica nei confronti di un settore che può contribuire alla lotta contro il fumo, strappando tanti tabagisti a un vizio decisamente più nocivo rispetto allo svapo.
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