Modificato il: 14/05/2024
Piacciono ai giovanissimi e sono molto inquinanti, due aspetti che hanno spinto la Francia a prendere questa decisione drastica
In un mondo sempre più attento a promuovere un corretto stile di vita, c’è molta attenzione alle nuove abitudini delle nuove generazioni, che stanno in parte abbandonando le sigarette tradizionali a favore delle sigarette elettroniche e del tabacco riscaldato. A preoccupare, però, è il fatto che sempre più giovanissimi prendano l’abitudine di svapare con le cosiddette puff, le sigarette usa e getta, meno dannose del tabacco ma non innocue.
Le preoccupazioni per la salute pubblica si intrecciano sempre più con le politiche governative: il recente annuncio del divieto delle sigarette elettroniche usa e getta da parte del primo ministro francese Élisabeth Borne ne è la chiara dimostrazione.
Le “puff” sono diventate popolari, soprattutto tra i più giovani, per la loro accessibilità, i costi contenuti e l’ampia varietà di gusti. Questi dispositivi, anche se meno dannosi della sigaretta, possono portare alla dipendenza; inoltre, sono una minaccia significativa per l’ambiente.
La decisione della Francia di vietare questi prodotti si allinea con le azioni già intraprese da altri paesi, riconoscendo l’urgenza di affrontare questa doppia minaccia. Il governo francese, con questa iniziativa, intende non solo salvaguardare la salute dei suoi cittadini, in particolare dei più giovani, ma anche dare un esempio di responsabilità ambientale e di governance proattiva nell’era del consumismo accelerato.
Cosa sono le “puff”?
Le sigarette elettroniche usa e getta, le “puff”, sono dispositivi pronti all’uso che non hanno bisogno necessità di ricarica o rifornimento, a differenza della “classica” sigaretta elettronica, sono pensate per un uso salutario e poco impegnativo.
Disponibili in una vasta gamma di sapori, dalle note dolci e fruttate a quelle più esotiche, le puff si distinguono per il loro design colorato e l’aspetto gradevole. Sono dispositivi relativamente economici, con prezzi che variano dagli 8 ai 12 euro per dispositivo, e dunque molto attraenti rispetto ai tradizionali prodotti da fumo, soprattutto per i fumatori occasionali e i più giovani.
La struttura delle sigarette elettroniche usa e getta include una batteria, un elemento riscaldante e un serbatoio precaricato contenente il liquido da vaporizzare, che può o non può contenere nicotina. È proprio la facilità d’uso, oltre al costo esiguo, a preoccupare, oltre alla percezione che sia meno dannosa rispetto alla sigaretta tradizionale: l’influenza sulle abitudini di consumo dei più giovani sta spingendo le autorità a riconsiderare la regolamentazione di tali prodotti in una prospettiva di salute pubblica e sostenibilità ambientale.
Inoltre, essendo dispositivi monouso, rappresentano un problema anche per l’ambiente.
Questo segmento del mercato del vaping ha conosciuto molta popolarità in tempi brevi grazie alla promozione attraverso i social media e alla disponibilità in una una varietà di punti vendita, dai negozi specializzati alla grande distribuzione. Ma le perplessità rimangono: ecco perché i governi si stanno muovendo a proposito.
Perché le sigarette usa e getta preoccupano
Le sigarette elettroniche usa e getta, ormai molto diffuse, sollevano parecchi interrogativi riguardo al loro impatto sulla salute, soprattutto nei dispositivi contenenti nicotina, una sostanza che, anche in forme alternative al fumo tradizionale, comporta rischi di dipendenza e potenziali danni alla salute a lungo termine.
In Francia l’allarme è suonato forte: l’Osservatorio francese delle dipendenze (OFDT) ha segnalato un aumento notevole di utilizzo di sigarette elettroniche tra gli adolescenti dal 2017 al 2022. Questa tendenza, associata a una percentuale preoccupante del 13% di giovani tra i 13 e i 16 anni che hanno già fatto uso di questi prodotti, evidenzia la necessità di interventi mirati per prevenire l’iniziazione precoce al fumo.
Oltre ai rischi di dipendenza, vi sono preoccupazioni specifiche legate all’inalazione di sostanze chimiche presenti nei liquidi vaporizzati, certamente meno tossici del fumo di tabacco, ma non del tutto innocui. Le sigarette elettroniche, con i loro aromi fruttati e aromi tabaccosi, sono un ottimo strumento per smettere di fumare e per inalare meno sostanze nocive, ma dovrebbero essere indirizzate solo ai fumatori, non a chi non ha ancora cominciato.
La risposta delle autorità sanitarie e dei governi a queste preoccupazioni si manifesta attraverso l’adozione di misure regolatorie, come appunto il divieto francese sulle sigarette elettroniche usa e getta, intese a limitare l’accessibilità e l’attrattiva di questi prodotti per i giovani consumatori.
Leggi anche: La sigaretta elettronica fa male? Confronto con la sigaretta tradizionale
Vendita delle puff: cos’ha deciso la Francia
Il 4 dicembre 2023, l’Assemblea Nazionale francese ha votato all’unanimità il divieto di vendita delle sigarette elettroniche usa e getta, che entrerà in vigore nel 2024, in attesa dell’approvazione del Senato e della Commissione Europea.
Questa scelta è parte di un piano più ampio contro il fumo: l’obiettivo è creare una generazione libera dal tabacco – e dai prodotti simili o “alternativi” – entro il 2032.
L’iniziativa mira a contrastare l’uso diffuso delle puff tra gli adolescenti, attratti dai sapori fruttati e dolci e dal loro basso costo rispetto alle sigarette tradizionali. L’indagine dell’Alliance contre le Tabac mostra che il 15% degli adolescenti francesi ha provato le puff. La legge punta a proteggere la salute dei giovani e l’ambiente, dato l’alto tasso di dipendenza causato da questi prodotti e il loro impatto ambientale negativo dovuto ai componenti plastici ed elettronici.
L’esempio francese probabilmente stimolerà altri governi a intraprendere iniziative simili: sono probabili, ma non certe, misure restrittive contro i prodotti che creano dipendenza.
L’impatto ambientale delle puff
La scelta del governo francese mira a dissuadere i giovani da qualsiasi tipo di fumo, ma non solo.
Le sigarette elettroniche usa e getta possono inquinare l’ambiente perché, una volta esaurite, diventano rifiuti difficilmente gestibili e molto inquinanti.
Le puff, composte da plastica, componenti elettronici e batterie al litio non riciclabili, aumenta il carico di rifiuti elettronici e plastici. Ogni dispositivo scartato rappresenta una minaccia per l’ecosistema: può inquinare il suolo e i corsi d’acqua, mettendo a rischio la biodiversità e la salute umana. La mancanza di strategie efficaci per lo smaltimento e il riciclo di questi materiali amplifica il problema.
Di qui l’appello di esperti ambientalisti e medici per un divieto di questi prodotti, non l’ideale per la salute pubblica e sicuramente nocivi per l’ambiente. La necessità di ridurre i rifiuti e di promuovere alternative sostenibili al consumo di sigarette elettroniche usa e getta diventa, quindi, uno dei motivi che portano a decisioni come quelle della Francia.
La strada verso un futuro più verde passa attraverso la consapevolezza delle nostre azioni e la volontà di adottare cambiamenti significativi nel nostro stile di vita e nei modelli di consumo.
Sigaretta elettronica usa e getta: cosa fanno gli altri governi?
Il divieto delle sigarette elettroniche usa e getta in Francia non è un fenomeno isolato ma si inserisce in una tendenza globale di crescente regolamentazione del settore del vaping, segno di una consapevolezza internazionale sempre più marcata riguardo agli impatti del fumo e delle sue alternative sulla salute pubblica e sull’ambiente. La scelta francese riflette un impegno condiviso da diverse nazioni nel contrastare l’accesso dei giovani a puff e dispositivi simili e nel ridurre l’inquinamento derivante dai rifiuti monouso.
Paesi come Germania, Austria e Nuova Zelanda hanno già imposto restrizioni simili. Ogni nazione adotta misure specifiche, ma l’obiettivo comune rimane tutelare la salute pubblica, soprattutto delle generazioni più giovani, e preservare l’ambiente. La decisione della Francia di vietare le sigarette elettroniche usa e getta può quindi essere vista come parte di un sensibilità più ampia che vede i governi impegnati a rispondere alle nuove tendenze di consumo nell’ambito del vaping.
Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e altre autorità sanitarie internazionali continuano a monitorare gli sviluppi nel campo del vaping, fornendo linee guida e raccomandazioni basate sull’evidenza scientifica. Questo impegno globale per la salute pubblica e l’ambiente sottolinea la necessità di politiche informate, basate su dati solidi e su una comprensione approfondita degli impatti a lungo termine del vaping.
Il divieto francese sulle sigarette elettroniche usa e getta si colloca in un quadro di azioni internazionali che mirano a proteggere la salute pubblica e a promuovere uno sviluppo sostenibile.