Pubblicato il: 13/03/2023
Riciclare correttamente le parti della sigaretta elettronica è importante.
Lo è per l’ambiente, perché le componenti della e-cig possono essere molto inquinanti, e per sé stessi, perché buttando in modo scorretto, o peggio abbandonando nell’ambiente le parti elettroniche e meccaniche della sigaretta elettronica, si rischiano multe, anche salate.
Tra i componenti che devono essere smaltiti secondo regole precise c’è la resistenza: scopriamo cosa dicono le norme a proposito e cosa può causare il mancato rispetto delle disposizioni di legge.
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Cos’è e com’è fatta la resistenza della sigaretta elettronica
La resistenza è il componente che riscalda il liquido per la sigaretta elettronica, consentendo la produzione di vapore e il rilascio degli aromi. È costituita da un filo meccanico a spirale e uno stoppino di cotone, il quale assorbe il liquido: quando la resistenza si scalda, il liquido viene vaporizzato così da permettere lo svapo. Capiamo bene, dunque, quanto sia importante una resistenza funzionante per uno svapo piacevole, che permetta di degustare tutti le sfumature degli aromi.
La resistenza tende a usurarsi e dev’essere sostituita abbastanza spesso. La durata dipende dalla qualità del componente, dalla frequenza d’uso, dalla manutenzione: anche il modo in cui si svapa influisce sulla durata della resistenza.
In generale, la resistenza va sostituita almeno una volta al mese, ma se malfunzionante o particolarmente usurata, può essere necessario sostituirla ogni 7-14 giorni.
Quando si avverte una sensazione di aroma bruciato, oppure un aroma quasi insapore, o ancora si sente un suono gorgogliante e la produzione di vapore è scarsa, significa che il momento di smaltire la resistenza è arrivato.
Normative e disposizioni sullo smaltimento delle resistenze delle sigarette elettroniche
Intanto, diciamo subito che la sigaretta elettronica è un RAEE, un rifiuto speciale, che va smaltito secondo precise regole.
RAEE è l’acronimo di Rifiuti di Apparecchiature Elettroniche ed Elettriche: la direttiva UE che norma la raccolta e lo smaltimento di questo tipo di rifiuti è la 2012/19/UE, recepita in Italia nel 2014 dal Decreto Legislativo 49/2014.
I prodotti con il simbolo del bidone sbarrato, accompagnati dal marchio CE, sono di solito RAEE.
La direttiva spiega nel dettaglio gli obiettivi e il modo in cui devono essere smaltiti rifiuti elettronici.
Gli obiettivi sono diversi:
- ridurre gli sprechi di materie prime e di risorse naturali;
- prevenire l’inquinamento e l’esporto illegale di dispositivi elettronici verso paesi in via di sviluppo;
- favorire il riciclo;
- ridurre le differenze nella registrazione dei produttori di RAEE nei diversi paesi.
Oltre a imporre precise indicazioni costruttive ai produttori, la norma illustra anche come devono essere conferiti i rifiuti speciali RAEE: possono essere portati nelle isole ecologiche comunali, oppure chiedere il ritiro a domicilio, o ancora portarli da un rivenditore autorizzato, di preferenza da chi abbiamo acquistato il dispositivo. I produttori inseriscono infatti i costi di smaltimento nel prezzo finale dei RAEE.
Buttare dispositivi come smartphone, tablet e sigarette elettroniche nell’indifferenziato o disperderli nell’ambiente è un grave errore, che può inquinare la raccolta differenziata e creare non pochi problemi. Inoltre, se si viene sorpresi ad abbandonare elettrodomestici e altri dispositivi sono previste sanzioni anche abbastanza salate: il reato di abbandono dei rifiuti, previsto dal TUA, prevede una sanzione da 300 a 3.000 euro se il materiale non è pericoloso, fino al doppio se il materiale è considerato pericoloso.
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Come smaltire le resistenze delle sigarette elettroniche in modo corretto
La resistenza fa parte dei RAEE che, come abbiamo visto, devono essere smaltiti in apposite isole ecologiche oppure riportate dal venditore da cui abbiamo acquistato la sigaretta elettronica.
È un errore buttare questo componente della sigaretta elettronica nell’indifferenziato, così come le altre parti dell’e-cig (tranne i beccucci): stiamo infatti parlando di un device elettronico, proprio come lo smartphone, che se disperso nell’ambiente provoca danni non da poco.
Ti consigliamo di mettere da parte le resistenze usurate, magari in una piccola scatola: una volta accumulate in un buon numero, portale tutte all’isola ecologica della tua città oppure dal rivenditore da cui l’hai comprate, rivenditore che si occuperà di smaltirli a norma di legge.
Lo smaltimento improprio delle resistenze delle sigarette elettroniche può avere un impatto ambientale negativo: evita di buttarle nell’indifferenziato e ancora meno di disperderle nell’ambiente, perché oltre a inquinare rischieresti anche una sanzione pesante.
In conclusione
Le resistenze della sigaretta elettronica, la parte che scaldandosi permette al liquido di diventare vapore, sono RAEE, rifiuti elettrici speciali, e vanno conferite nelle isole ecologiche comunali, che si occupano di ritirare tutti il materiale elettrico ed elettronici, oppure riportate dal rivenditore da cui le abbiamo comprate.
Le resistenze, così come le altre parti elettriche dell’e-cig, non vanno buttate nell’indifferenziata o, peggio ancora, disperse nell’ambiente: sono materiali pericolosi per l’ambiente, altamente inquinanti, che rischiano di compromettere la già precaria salute ambientale. Inoltre, se si viene sorpresi ad abbandonare materiale elettronico in giro, si rischiano multe salatissime, fino a 3.000 euro.
Ecco perché dovresti raccogliere tutte le resistenze usurate in un contenitore dedicato e poi portarle all’isola ecologica della tua città.