Modificato il: 14/05/2024
Ecco con quali materiali puoi creare la resistenza della sigaretta elettronica
La sostituzione della resistenza fa parte delle operazioni di manutenzione tipiche della sigaretta elettronica. Per realizzare artigianalmente il nuovo coil i vaper utilizzano un filo resistivo il cui materiale cambia in base alle preferenze di svapo e alle caratteristiche del dispositivo di cui si è in possesso. Tuttavia, se sei uno svapatore alle prime armi è probabile che tu non abbia familiarità con questa operazione.
Nelle prossime righe scoprirai qual è il ruolo della resistenza della e-cig, quali sono i materiali più utilizzati per la sua realizzazione e in che modo si provvede alla sua manutenzione quotidiana.
Qual è la resistenza della sigaretta elettronica
Per un vaper neofita il viaggio alla scoperta dei liquidi da svapo, delle tecniche di vaping e dei componenti della sigaretta elettronica è una delle cose più entusiasmanti. Giorno dopo giorno, infatti, si scopre un mondo ricco di sfumature in cui è possibile personalizzare in continuazione la propria esperienza di svapo. Uno degli aspetti che influiscono in maniera decisiva sulla resa aromatica della e-cig è la resistenza, nota anche con il termine inglese coil.
Questo elemento è il componente più importante dell’atomizzatore, ovvero la parte della sigaretta elettronica in cui avviene la vaporizzazione dei liquidi tabaccosi, cremosi o fruttati preferiti dal vaper. La resistenza consiste in una bobina metallica all’interno della quale viene inserito del cotone impregnato di liquido per la sigaretta elettronica. Con l’attivazione della e-cig la resistenza riceve l’energia prodotta dalla batteria e si riscalda, facendo così evaporare il liquido presente nel cotone e creando il vapore che viene poi inalato.
Ovviamente la resistenza non dura in eterno: a furia di riscaldarsi, il filo resistivo che la compone si usura. Nelle e-cig non rigenerabili, quando il coil arriva a fine ciclo occorre cambiare l’atomizzatore, mentre in quelle rigenerabili è possibile rimuovere la vecchia resistenza e sostituirla con una nuova creata artigianalmente. Il filo resistivo può essere di vari materiali e la sua composizione influenza la resistività e la resa aromatica.
Vediamo quali sono le leghe metalliche più utilizzate.
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Quale filo usare per rigenerare il coil
Quando un vaper inizia a utilizzare la sigaretta elettronica, generalmente utilizza un modello non rigenerabile. Trascorso un po’ di tempo, però, la curiosità e la volontà di sperimentare i vari tipi di svapo prendono il sopravvento e si passa a un modello di e-cig dotato di atomizzatore rigenerabile. Ebbene, la scelta del filo della resistenza è una delle azioni che influiscono in misura maggiore sulla resa aromatica, sulla velocità e intensità della vaporizzazione e sulla quantità di vapore prodotto.
Oltre allo spessore e alla lunghezza del filo resistivo che andrà a comporre il coil, dovrai decidere per quale materiale optare. Il mercato offre varie soluzioni poiché esistono fili composti da leghe metalliche dalle caratteristiche ben precise. Naturalmente, poiché in base al materiale del filo cambia la sua resistività, ovvero il modo in cui reagisce al passaggio dell’energia elettrica, è importante valutare e conoscere le specifiche del proprio dispositivo da svapo, specialmente se meccanico.
I materiali più utilizzati per i fili della resistenza sono:
- Nichrome;
- Kanthal A1;
- NiFe;
- SS 316L.
Il Nichrome è una lega di nichel e cromo a percentuali variabili, il Kanthal A1 è composto da cromo, alluminio e ferro, il NiFe include nichel e ferro, la lega SS 316L è composta da cromo, nichel e molibdeno. Un altro materiale utilizzato per i coil della sigaretta elettronica è il titanio, ma oltre a essere più costoso di quelli già menzionati è anche più difficile da trovare.
Se ti stai domandando quale sia il materiale più adatto a te devi sapere che una risposta universalmente valida non esiste; infatti, oltre alle caratteristiche dei vari componenti del tuo dispositivo, dovrai valutare anche il tipo di svapo che preferisci (da guancia o polmonare) e la resa aromatica che desideri. Questi fattori non sono influenzati solamente dal materiale, ma anche dallo spessore e dalla lunghezza delle spire che andrai a comporre. Certo, all’inizio dovrai fare degli esperimenti, ma una volta trovato l’assetto giusto potrai svapare nella maniera più consona ai tuoi gusti personali.
Come pulire il coil
Durante l’utilizzo i coil diventano incandescenti e frammenti di cotone e particelle solide presenti nei liquidi si attaccano alle spire metalliche del coil. Al fine di prolungarne la durata e di non percepire sapori sgradevoli è importante provvedere a una pulizia quotidiana della resistenza. Per darti un’idea di cosa significhi svapare senza pulire il coil, pensa a cosa accadrebbe se utilizzassi la stessa padella per cucinare senza lavarla: ovviamente i residui del pasto precedente brucerebbero e rovinerebbero sia il sapore di quello nuovo sia la padella stessa.
Ma come si pulisce questo componente? Beh, per una pulita veloce quando ci si trova fuori casa un pezzo di scottex va più che bene, ma a fine giornata è opportuno immergere la resistenza in una soluzione di acqua calda e detergente in modo da eliminare gli aromi da svapo (specialmente se ti piace assaporarne diversi) e i residui solidi che si formano tra le spire. 30 minuti di immersione sono sufficienti per rimettere a nuovo il coil.
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In conclusione
In questo articolo hai scoperto che non esiste un materiale ideale per la resistenza poiché sia la sua composizione sia altre sue caratteristiche dipendono da tanti fattori, incluso il tipo di liquido che utilizzi. Su Terpy puoi trovare liquidi per la sigaretta elettronica con nicotina e senza nicotina e tutto l’occorrente per la loro realizzazione, come base eliquid, nicotina liquida e aromi.
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