Modificato il: 20/05/2024
La vendita di liquidi svapo al CBD è davvero vietata in Italia?
Prima ancora di informarsi su tutti i dettagli dei liquidi sigaretta elettronica al CBD, è opportuno informarsi anche sulle questioni legali che ne riguardano la vendita.
Nonostante, infatti, il CBD (cannabidiolo) sia un componente della cannabis riconosciuto come una delle sostanze con maggiori proprietà terapeutiche al mondo e completamente privo di alcun effetto psicoattivo (come ribadito dall’OMS), la legislazione è ancora molto arretrata su questo argomento.
Specialmente in Italia, infatti, la situazione è ancora ambigua. In questo approfondimento andremo a chiarire quali sono i dettagli previsti dalla legge italiana sulla compravendita di prodotti legati alla cannabis, in particolar modo liquidi CBD per sigaretta elettronica.
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Liquidi CBD per sigaretta elettronica: fanno bene?
I liquidi CBD per sigaretta elettronica contengono al loro interno concentrazioni variabili di CBD, in base alle abitudini e alle esigenze che puoi avere.
Se sei un abituale consumatore di prodotti a base di cannabis, ad esempio, la tua tolleranza al CBD potrebbe essere particolarmente elevata e, di conseguenza, potresti aver bisogno di concentrazioni maggiori.
Svapare liquidi CBD con la sigaretta elettronica è quantomeno più salutare del fumo tradizionale? Si tratta di una domanda che spesso affligge coloro che vengono a sapere dell’esistenza dei liquidi svapo al CBD.
Ebbene, in questo caso la risposta è positiva. Specialmente se il liquido in questione non ha nicotina al suo interno, i pericoli per la salute sarebbero gli stessi di fumare una sigarette elettronica normale (ovvero bassissimi rispetto al fumo delle classiche sigarette), non a caso questi liquidi sono ampiamente commercializzati a livello internazionale.
Legislazione in Italia: l’ambiguità del CBD
In Italia, come si è detto, la legislazione si mantiene estremamente ambigua. Con l’ultima legge n.242 del 2 dicembre 2016, infatti, coltivare Cannabis Light pare esser diventato completamente legale. Anche la cannabis light contiene varie concentrazioni di CBD.
Si tratta di una varietà di cannabis selezionata affinché i valori del THC, ovvero del componente psicoattivo, si mantengano entro un limite di tolleranza dello 0,6%.
Trattandosi di una legge che punta esclusivamente all’impiego industriale della cannabis light, essa non intacca affatto le precedenti legislazioni a riguardo, motivo per cui se la cannabis light può essere liberamente prodotta, ma non può, allo stesso modo, essere liberamente consumata.
Consumare inflorescenze di cannabis fumandole continua ad essere ambiguamente considerato un reato amministrativo. Ma che c’entrano con questo i liquidi sigaretta elettronica al CBD?
Ebbene, visto che la legislazione sulla cannabis non è meno arretrata di quella sui tabacchi e articoli correlati, appare chiaro come le questioni si intreccino.
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Monopolio di Stato e proibizionismo velato: la condizione dei liquidi di sigaretta
Il Governo italiano ha ridefinito i limiti e gli articoli che ricadono sotto il monopolio statale. In quanto inclusi nell’universo semantico dei tabacchi, infatti, i liquidi svapo sono stati inseriti all’interno del monopolio.
In secondo luogo non sono poche le fazioni politiche che insistono per la riformulazione della legislazione circa gli articoli di cannabis light, passando ovviamente per il Monopolio di Stato. Questo cosa comporta?
Praticamente un proibizionismo velato, in quanto l’imposizione di una tassazione speciale su questi articoli porta il settore a risultare totalmente inefficace nella lotta al contrabbando e al mercato nero.
Tuttavia noi non ci occupiamo di politica ma di liquidi sigaretta elettronica: essi sono completamente legali in Italia.
Un settore legale al momento libero
Per adesso, quindi, le cose stanno così: i liquidi sigaretta elettronica sono assolutamente legali e sottoposti al Monopolio di Stato.
Nonostante ciò si possono trovare ancora questi articoli relativamente a buon mercato, con un leggero sovrapprezzo rispetto al passato dovuto all’intervento dello Stato.
Il CBD, d’altro canto, nonostante i continui attacchi delle fazioni politiche più reazionarie, continua ad essere liberamente commercializzabile e liberamente acquistabile. Tuttavia, i dubbi sorgono relativamente al fatto che il Ministero della Salute (per sua negligenza) non si è ancora pronunciato ufficialmente sugli effetti e limiti dell’uso del CBD in ogni sua forma.
Di conseguenza la legislazione brancola nel buio o è totalmente mancante. In ogni caso possiamo affermare con certezza che non vige alcuna legge o norma che vieti espressamente l’acquisto dei liquidi CBD.
Noi non possiamo avallarne o consigliarne l’uso tramite sigaretta elettronica e l’uso che se ne fa dipende poi da chi li acquista, ricordando che si tratta di prodotti comunque ritenuti sicuri e testati.